I musulmani hanno già qualcosa di migliore della democrazia, cioè il sistema della Shūra (consultazione).
Democrazia: significa prendere in considerazione l'opinione di tutti i membri della famiglia prima di prendere una decisione importante su questioni familiari, indipendentemente dalla loro esperienza, età o livello di saggezza, mettendo tutti sullo stesso piano, dal bambino dell'asilo fino al nonno saggio.
Shūra (consultazione), invece, significa consultare i più anziani e coloro che hanno esperienza riguardo a ciò che serve l'interesse comune e ciò che non lo serve.
La differenza tra i due concetti è evidente. La maggiore prova della carenza della democrazia è ciò che accade in alcuni paesi, dove si legalizzano atti contrari alla natura umana sana, alla religione, alle usanze e alle tradizioni, come l'omosessualità, l'usura e altre pratiche riprovevoli, solo per ottenere i voti della maggioranza. A causa dei voti eccessivi che promuovono l'immoralità, la democrazia ha un ruolo importante nella creazione di società immorali.
La differenza tra la Shūra islamica e la democrazia occidentale risiede nella fonte della legislazione. Nella democrazia, la supremazia nella legislazione è data in primo luogo al popolo e alla nazione, mentre nella Shūra islamica la supremazia nella legislazione appartiene in primo luogo alle disposizioni del Creatore Onnipotente rappresentate nella Sharia, che non è un prodotto umano. L'unica autorità che l'uomo ha nella legislazione è quella di costruire su questa legislazione divina, oltre all'autorità di praticare l'Ijtihād (ragionamento personale) su ciò che non è deciso da una legge divina, purché l'autorità umana rimanga entro i limiti della Sharia per quanto riguarda ciò che è lecito e illecito.